Seguiti… ma non troppo
Qualche giorno fa, più o meno a cazzo come ci stanno abituando, Nintendo ha mostrato qualche minuto di gameplay del nuovo Zelda. Ma prima di parlarne, prendiamoci un minuto per ricordare che all’inizio di questo pezzo si è citato Shakespeare. Cioè, possiamo anche fare finta che non sia così, l’umiltà è una qualità apprezzabile in un uomo, ma “nella vita ci sono le categorie”, lo sapete voi e lo so io.
Comunque, Tears of the Kingdom, che siamo tutti sicuri sarà bello bello in modo assurdo, è sembrato strano forte, di quello strano che può andare tutto benissimo ma oh, magari pure no. Majora’s Mask e Metroid Prime 2: Echoes, per restare in zona Nintendo, erano abbastanza coraggiosi da non fare felici proprio tutti. E quindi vi chiedo: ma come si deve fare un seguito?
È lecito stravolgere una serie dalle fondamenta per proporre qualcosa di nuovo o per inseguire nuovo pubblico? O meglio, tutto è lecito se comunicato bene, ovviamente, ma è rispettoso di chi una saga l’ha amata e sostenuta negli anni? La scienza ci viene incontro, andiamo di esempi.
1) Breath of The Wild, appunto, rimastica un po’ della sua storia ma fondamentalmente è una vera rivoluzione. Il gioco è fantastico, e per questo si sono lamentati in pochi, ma sognavate orizzonti tanto diversi mentre giocavate ad Ocarina of Time?.
2) Tomb Raider, non li perdonerò mai, può pure piacere nella sua forma Uncharted wannabe, ma è un fatto che della saga originale non sia rimasta nemmeno la protagonista. C’è una che si chiama Lara Croft, omonima, che nemmeno le somiglia troppo, ma poco altro.
3) Assassin’s Creed dovrebbe ritornare all’ovile con Mirage, ma con Origins si era deciso che sticazzi dei fan di Assassin’s Creed, facciamo felici gli altri che non li giocano. Le vendite gli hanno dato ragione, i miei testicoli meno.
4) Destiny 2… no niente, lo capiscono solo i giocatori di Destiny perché è tanto diverso dal primo.
5) Elden Ring è più grande, più ricco e più vario, ma mi pare sia riuscito pure a rimanere fedele alla cricca che si è sukata Demon’s Souls a dodici fps. Certo era facile, oggi tutti vogliono Dark Souls, ma sarebbe giusto trasformarlo in Hogwarts Legacy se il mercato cominciasse a chiederlo?
Perché l’idea che mi sono fatto io è che l’innovazione ci piace un sacco con il culo degli altri. Va benissimo cambiare se ci vengono incontro, meno se da noi stanno scappando a gambe levate. O mi sbaglio?