Toaplan ci porta a fine anni Ottanta con quattro titoli d'epoca
Il mondo dei videogiochi, per diversi aspetti, non si discosta molto dagli altri campi dell’intrattenimento. Come accade anche nel cinema e nella musica (meno nell’editoria), ci sono periodi in cui alcuni generi sono più floridi e altri in cui quegli stessi generi sembrano quasi scomparsi. Uno di questi generi lo possiamo identificare con gli sparatutto, o shoot ‘em up, che negli anni Ottanta incarnavano, insieme ai platform, la vera essenza del videogioco e che al giorno d’oggi è rimasto un hobby per una nicchia molto ristretta e specifica.
Ma sparacchiare in giro con astronavi spaziali o con eroi senza macchia è sempre divertente e per dimostrare l’amore che ancora avvolge questo tipo di giochi, ToBitwave Games pubblica proprio il giorno di San Valentino una collection di quattro giochi della storica software house nipponica Toaplan.
In realtà non è una collection vera e propria, in quanto i titoli sono venduti separatamente (su Steam e GOG a 7,79€ l’uno), ma sono pubblicati contemporaneamente e ci fanno tornare nella seconda metà degli anni Ottanta con una panoramica di esperienze che va dallo sparatutto spaziale a scorrimento verticale come Truxton a quello ad ambientazione “terrestre” con un elicottero contro tutti come Twin Cobra, per passare da Out Zone, un Ikari Warriors in salsa futuristica, e arrivare a Zero Wing, shoot ‘em up orizzontale in stile Gradius.
I quattro giochi sono delle riedizioni “arcade perfect” di titoli usciti dal 1987 al 1990, che vengono riproposti con una serie di feature per renderli “digeribili” anche ad una generazione che non è abituata a morire un milione di volte nei primi cinque minuti della partita.
Oltre alle ormai consuete modalità grafiche con effetto CRT, pixel perfect e chi più ne ha più ne metta, Toaplan ha inserito anche alcune funzionalità molto utili, come velocizzare o rallentare l’azione (tramite i grilletti dorsali), la possibilità di approfittare un effetto rewind per riprovare subito un punto particolarmente complesso, l’opzione per salvare la partita e diversi livelli di difficoltà. Oltre a queste facilitazioni abbiamo anche le classifiche online che nel 2023 male non fanno.
Tutte queste feature sono comuni per i quattro titoli che sono a tutti gli effetti un piacevole tuffo nel passato, ma vediamo un po’ di cosa si tratta (in rigoroso ordine cronologico di uscita al tempo).
TWIN COBRA - 1987
Con i film sul Vietnam e con l’uscita nei cinema di Tuono Blu nel 1983, gli elicotteri da guerra hanno vissuto un periodo di estrema popolarità e sono usciti diversi giochi sul tema. Twin Cobra esce nel 1987 (lo stesso anno di Thunder Blade di SEGA) e ci vede come piloti di un elicottero nel bel mezzo di una battaglia in stile 1942 di Capcom.
Twin Cobra è il classico sparatutto con scrolling verticale dove non mancano le graditissime smart bomb e distruggendo i nemici si possono raccogliere sia altre bombe, sia modalità di sparo alternative che ci permettono di avere più potenza di fuoco o di indirizzare in direzioni diverse il nostro fuoco.
Ovviamente è presente la modalità a due giocatori, che in questo genere di titoli è sempre gradita (oltre che creare ulteriore caos a schermo con relative improperie).
TRUXTON - 1988
Arriviamo al 1988 ed è tempo di andare a distruggere alieni nello spazio. Truxton è un titolo nettamente superiore a Twin Cobra a livello tecnico e lo si vede da subito. Gli sprite sono molto più grossi, le varie armi sono nettamente più spettacolari e la gestione dei potenziamenti ricorda non poco quello che solo quattro anni dopo verrà implementato in Super Aleste.
Si tratta di un gioco più difficile di Twin Cobra e, anche se non arriviamo a poterlo definire un bullet hell, sicuramente già dai primi momenti si capisce che la nostra avventura non è delle più semplici.
Un gioco fatto e finito per chi vive ad astronavi ed esplosioni aliene da Xevious in poi, decisamente valido, soprattutto considerando tutte le facilitazioni (inveitabili per molte persone) che questa riedizione si porta dietro.
ZERO WING - 1989
Arriviamo all’unico esponente “orizzontale” di questo poker di giochi, ovvero a Zero Wing. Si tratta infatti di un titolo che può essere considerato un incrocio tra Gradius e R-Type e ci troviamo di fronte ad un giocoveramente molto bello da vedere e da giocare.
Un aspetto che Zero Wing mantiene dai suoi predecessori è la possibilità di aumentare il volume di fuoco e la tipologia di armi man mano che si raccolgono power up, ma è anche possibile rendere la navicella più veloce e ottenere dei piccoli pod che graviano intorno all’astronave aumentato la sventagliata di proiettili.
Probabilmente il mio preferito dei quattro giochi provati, Zero Wing vince anche sotto l’aspetto sonoro, con musiche incalzanti che ben si adeguano al ritmo del gioco.
OUT ZONE - 1990
Torniamo con Out Zone allo scorrimento verticale dello schermo, abbandoniamo elicotteri e navicelle spaziali per impersonare un xyborg mercenario che ovviamente ha il compito di distruggere tutti li alieni che trova sul suo cammino, con ogni mezzo e ogni arma. Classico titolo alla Ikari Warriors, è forse il più debole dei quattro. Vero che il numero di sprite su schermo è notevole e che la sfida è alta, ma sia tecnicamente che come gameplay sembra un passo indietro a Zero Wing, anche se, bisogna ammetterlo, le musiche sono eccezionali, ricordando alcune sigle di cartoni gioapponesi degli anni Ottanta.
Ovviamente anche qui sono disponibili molte armi diverse con tanto di smart bomb per incenerire chiunque sia su schermo ed è possibile condividere la distruzione di massa con un amico.
Per i nostalgici degli sparatutto questi quattro giochi sono sicuramente una piccola chicca, considerando anche le feature che gli sviluppatori hanno aggiunto. Certo, si tratta di quei giochi lì, tutto molto anni Ottanta, ma immagino che molti “diversamente giovani” potrebbero apprezzare.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata allo spazio, che trovate riassunta a questo indirizzo.