Outcazzari

Sonic & All-Stars Racing Transformed andava troppo veloce e l'abbiamo raggiunto solo adesso per una recensione

È vero, è passato un po' da quando è uscito, ma ogni tanto spunta sempre qualche amico a chiedermi: "Tu che ci hai giocato, lo compro?", ma anche qualcun'altro che: "Oh, ma quanto avevi ragione a consigliarlo!". Eppure, pur avendolo raccomandato ad amici di Outcast, che a loro volta hanno esortato all'acquisto altri amici di Outcast, alla fine qui nessuno ne ha parlato, forse per goderselo a pieno e senza pensieri, cosa giustissima e specifichiamolo subito: Sonic & All-Stars Racing Transformed va giocato con totale spensieratezza e voglia di divertirsi, almeno fin quando è possibile.

http://youtu.be/Y2qfdDnWTk8

Ancora una volta SEGA affida il lavoro agli inglesi di Sumo Digital, grandi maestri del racing game sin dalla loro nascita, nel 2003. Solo che su PC, per chi è interessato all'ebrezza dei 60 FPS e del miglior dettaglio grafico disponibile sulla piazza, l'ultima volta non avevano svolto esattamente un ottimo lavoro. Per il precedente Sonic & Sega All-Stars Racing, infatti, era sconsigliabile l'acquisto della versione PC che, incredibilmente, era una conversione della menomata edizione Wii, privata per giunta dell'online. Non è questo il caso, per fortuna. Non che i server siano perfetti, anzi sono più che pessimi, ma almeno ci sono e la qualità generale di gioco è superiore a quella su console. Ma alla fine si compra dove si preferisce, si fa partire il gioco, e ci si appresta a provare quello che, a discapito di alcune aspettative, non è il solito gioco di kart.

L'impatto iniziale è meraviglioso: grande pulizia grafica, ambienti coloratissimi e vari sia da vedere che da giocare, pieni di richiami all'universo SEGA in ogni dove. Il primo approccio con ogni scenario, tutti provenienti da altri giochi, sa infatti essere un tuffo al cuore per i più nostalgici, passando da Golden Axe a Nights into Dreams a Skies of Arcadia. E aspettate di arrivare allo stage di After Burner per piangere virili lacrime: si corre sulla portaerei, ci si tuffa in mare per trasformare la vettura in motoscafo e si prendono le giuste rampe per attivare le ali e volare, tra i boati degli F-14 che ci sfrecciano accanto.

Le trasformazioni, geniale intuizione, sono un vero e proprio tocco di classe e riescono a dare una bella profondità al gameplay. In determinati punti di ogni pista la vettura muta non solo forma ma anche stile di guida, che diventa meno dinamico in acqua e in altri casi offre la libertà multidirezionale del volo, al quale si aggiunge anche la possibilità di effettuare giravolte il più vicino possibile agli ostacoli per ottenere turbo extra. Massimizzare l'uso di questi boost di velocità, ottenibili anche tenendo premuto il tasto per la derapata ed effettuando più capriole possibili durante i salti, è fondamentale e richiede pratica su pratica.

Un dito sull'acceleratore, un altro sulla frenata mentre si inizia a sterzare, parte la derapata, intanto si dà la giusta dose di controsterzo per effettuare al meglio il tornante; si mantiene la dérapage per uno, due, tre livelli di boost, ci si avvicina agli ostacoli per evitarli con avvitamenti al millesimo, e vai di turbo su turbo! Forse arduo da leggere, è un sistema piuttosto elementare da comprendere, una volta abituati ai tasti, ma che richiede una certa pratica per essere sfruttato al meglio.

In definitiva, l'aspetto racing, con le sue meccaniche originali, risulta quindi davvero ben fatto. Ma Sonic Transformed (per favore, concedetemi di chiamarlo così) è un gioco di kart, e in quanto tale ci si pone sempre il problema dell'equo bilanciamento fra i piloti e, soprattutto, gli oggetti. Giustamente, tanti personaggi dall'universo di Sonic, qualche apparizione un po' squallida di cui si poteva fare a meno come Football Manager (che in quanto trash sa comunque avere i suoi risvolti ilari), ma anche molte icone del passato SEGA. Magari qualcun altro più di nicchia avrebbe fatto piacere, ma non ci si lamenta più di tanto, specie quando si arriva a sbloccare AGES: l'Hornet di Daytona su strada, l'F-14 di After Burner in volo e un controller Dreamcast in acqua, con un bel set di suoni presi dalla Visual Memory Unit, tutto in uno.

Man mano che si gioca con ogni personaggio o si prosegue nella modalità carriera, si ha accesso a nuovi set di statistiche selezionabili prima di ogni gara, differenti per ognuno di essi. Insomma, c'è sempre qualcuno di un po' più versatile rispetto ad altri che lo sono un po' meno, ma tutto sommato le divergenze non sono poi così eccessive e solo qualche All-Star potrebbe ingiustamente risultare più utile degli altri. Ma non è un problema poi così grande.

http://youtu.be/_44MyqufxyU

Come da tradizione di questo genere, i tracciati sono disseminati di oggetti da raccogliere, fra armi per rallentare gli avversari e bonus di vario tipo. Questi tentano spesso di favorire chi si trova nelle retrovie con gli armamenti più efficaci, come il sopracitato All-Star, potenziamento che cambia da un personaggio all'altro e che rende temporaneamente invulnerabili, aumenta la velocità e permette di devastare nei dintorni quanto basta. Tutto divertentissimo, almeno sulle prime. Purtroppo le piste sono decisamente troppo piene di oggetti che, talvolta, sanno anche essere sin troppo influenti. Va bene che fa parte del gioco, ma quando il fattore casualità riesce ad incidere più volte e più del dovuto sulla tua posizione in classifica, prima o poi inizia a diventare frustrante. Niente di eccessivo, ci sono altri videogiochi di kart ben più blasonati che hanno saputo offrire di peggio, ma viene sempre da pensare che sarebbe stato infinitamente più giocabile su lunghe distanze, con qualche accorgimento riguardo l'equilibrio degli oggetti.

Sia ben chiaro: è davvero un difetto che inizia a farsi notare solo dopo svariate ore di gioco, tra tutto quello che c'è da vedere, da sbloccare e da imparare. Le pecche ci si mette un po' a constatarle, ma ci sono. Qualche scenario, soprattutto quelli più cupi e dai colori meno sgargianti, potrebbe alla lunga stancare, così come alcune sfide in singolo, specie le più avanzate, ma soprattutto alcune collisioni davvero barbine, che sanno mischiarsi a una fisica letteralmente da ridere. Quando stai facendo la curva al limite della strada, sei primo, il turbo è al massimo e ti appresti a rilasciarlo mentre i sogni di gloria pervadono la tua mente, e invece ti scontri con un muro invisibile e la vettura decolla in un salto verticale di due o tre secondi più conseguente notevole perdita di velocità, sei davvero indeciso se piangere perché costretto riavviare la gara durante l'ultimo giro al massimo della difficoltà, o ridere per il "macheccaz?". Sempre consigliabile optare per la seconda, finché ci si riesce.

La modalità carriera è ben fatta e incita allo sbloccaggio compulsivo, con tantissime sfide di vario genere da poter giocare a molteplici difficoltà: più è alta, più gettoni si acquisiscono, più si accede a competizioni, personaggi e potenziamenti. Qualche prova era rivedibile o se ne poteva del tutto fare a meno, ma nel complesso giocare in singolo sa anche essere assai soddisfacente, grazie ad una buona curva di difficoltà, con un apice piuttosto elevato.

Le musiche sono di Richard Jacques, sempre al passo coi tempi, ma se quasi quindici anni fa poteva anche risultare un "guilty pleasure" con della buona dance anni '90 su Sonic R, adesso non è detto che debba rivelarsi altrettanto apprezzabile, con i remix "ggiovani" delle musiche dei vari giochi del passato presenti in Sonic Transformed. Pazienza, quantomeno le melodie di un tempo ci sono e fanno sempre piacere. Al massimo ci si arrabbia un po' chiedendosi perché sia stata utilizzata la tamarrissima We are Burning Rangers della versione occidentale anziché l'originale giapponese (e poi sarebbe stata più consona ed esaltante la sguaiata Burning Hearts).

A conti fatti, Sonic & All-Stars Racing Transformed offre un'ottima profondità, tante ore di gioco assai piacevoli, molto divertimento, e riesce con facilità ad essere parecchio emozionante per chi ha saputo e sa amare i capolavori SEGA dei tempi che furono. Qualche magagna con l'online, ma si può giocare fino in dieci con l'obbligo di invitare quanti più amici possibile. Se non l'avete ancora acquistato dopo tanto tempo, nemmeno dopo i recentissimi saldi su Steam e né quest'articolo né la free week vi hanno convinto, spero abbiate delle valide ragioni da esporre!

Ho acquistato Sonic & All-Stars Racing Transformed su Steam e dovrei averlo giocato per almeno una quarantina d'ore. Per i primi tempi ho utilizzato il mio pessimo portatile del 2010 con qualità grafica al minimo, non più di una manciata di frame al secondo e un notevolissimo input lag, sucando all'impazzata contro i miei amici ma divertendomi comunque. Ho in seguito acquistato un PC fisso con processore i5-3570, 8GB di RAM DDR3, Radeon HD 7870 e ho finalmente potuto godere del massimo del dettaglio e di 60 frame costanti. Solo che dopo un paio di sessioni non ho più trovato nessuno con cui giocarci. Invitatemi!

Voto 8,5
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